Da 0 a 1000

Il Torneo cresce e si consolida, in un anno quasi raddoppia il numero dei partecipanti, da 550 a 900, ma alla fine supera alla grande anche questo stress test. Lo staff organizzativo resta lo stesso, sempre coordinato da Alessandro “Cicci” Mazzi, perché squadra che vince non si cambia, mentre diventa sempre più nutrito il gruppo di volontari che prima, durante e dopo il “Mucchi” ci mettono impegno e passione. Il Torneo comincia a richiamare squadre da tutta Italia, isole comprese: è del 2012 infatti la partecipazione dell’Olbia Rugby, dalla Sardegna a Collegarola per amore della palla ovale.

Si gioca il 27 maggio, in mezzo alle due scosse di terremoto che hanno messo in ginocchio Modena e la Bassa. Il Torneo invece non trema, tutto fila liscio, ci si diverte in campo e fuori e la tribuna di Collegarola strapiena regala un’immagine straordinaria, un’immagine oggi irripetibile. “La macchina funziona bene, ma si può ancora migliorare” dicono gli organizzatori in sede di bilancio, ed ecco che nel 2013 si sale di un gradino: i numeri restano stabili, crescono gli altri parametri, dalla logistica all’ospitalità, dalla pianificazione al livello tecnico delle squadre. Il club schiera addirittura l’esercito (in termini di equipaggiamenti…) per farsi trovare pronto. L’appuntamento è ormai riconosciuto anche in città, il “Mucchi” è un punto fermo nel calendario dello sport modenese, anche grazie alla collaborazione con l’Amministrazione comunale di Modena.

Il 2014 è un’altra edizione simbolo. È l’anno di quota 1000, un numero di partecipanti che porta il “Mucchi” in un’altra categoria, una cifra che lo fa diventare uno dei tornei di minirugby più importanti a livello regionale, tra gli appuntamenti da non perdere per tanti club italiani. Un’altra bella (e lunga) giornata di rugby per la famiglia del Modena Rugby, una grande festa di sport, lo sforzo dei volontari è ripagato dal giudizio positivo lasciato dagli ospiti, non solo giocatori, tecnici e dirigenti, ma anche (e soprattutto) i genitori, che a Modena vengono sempre volentieri anche per il terzo tempo.

Ancora una volta la sfida è vinta, ma dopo quota 1000 il comitato organizzatore si scontra con i limiti strutturali di Collegarola: le domande di partecipazione continuano a crescere, l’impianto resta sempre quello. Ma la passione aguzza l’ingegno e spinge fino alla soglia, oltre la soglia.

 

Nella prima edizione del Memorial Mucchi ci siamo resi conto, a soli due giorni dal torneo, che i frigoriferi che avevamo a disposizione erano insufficienti, così abbiamo pensato alla necessità di un camion frigo da lasciare come punto di approvvigionamento dei punti ristoro. Dove trovarlo, a costi contenuti? Consultando la “moltitudine” dei volontari lo abbiamo trovato. Era una specie di tir che abbiamo alloggiato nel piazzale e che, fino a poche ore prima, trasportava carne di maiale appena macellata. L’odore non era il massimo ma ha fatto la sua funzione. Dall’edizione successiva il camion frigo è diventato un punto fermo della logistica.

Alessandro Mazzi, presidente del Comitato organizzatore