C’è anche il Modena Rugby 1965 nel progetto “Non mollare mai”, rivolto ai giovani dai 13 ai 19 anni, con l’obiettivo di ridurre l’abbandono scolastico e sportivo.

Di seguito l’articolo della Gazzetta di Modena di venerdì 18 novembre 2016, firmato da Gabriele Farina, sulla presentazione del progetto.

 

“Non mollare mai”. Chi ama lo sport sa che è un mantra, valido a tutte le età e per tutte le discipline. A Modena è anche il nome di un progetto. Una sinergia che si propone come una “calamita” per chi decide di dire basta alla scuola o all’attività fisica.

Una rinuncia a cui ne possono seguire altre. Chi rinuncia a controllare l’aggressività rischia di diventare un bullo; chi smette di curare il proprio corpo può avere problemi come disordini alimentari; chi rinuncia a fare integrazione può diventare un razzista; chi smette di credere in se stesso può trovarsi invischiato nella trappola della droga e delle sostanze stupefacenti.

«Gli studi Espad garantiscono che il poli-consumo è un fenomeno in crescita – esordisce Monia Pinelli, psicologa di riferimento del progetto – e che stanno cambiando le modalità di assunzioni delle sostanze».

Difficile per gli organizzatori stabilire quanti siano gli “evasori scolastici e sportivi” in città. Il progetto lo scorso anno ha visto però la presenza di cento atleti. «Quest’anno ne abbiamo già avviati trenta – riprende Pinelli – prima di partire con la fase di comunicazione: abbiamo tutta la possibilità di superare la cifra».

Il percorso è duplice. Da un lato ci sono le scuole o le comunità che segnalano adolescenti con forme di disagio alle società aderenti; dall’altro ci sono le stesse ragazze o gli stessi ragazzi che si “auto-inviano” per iniziare un cammino di ripresa personale di nove mesi.

Possono avere dai 13 ai 19 anni e, per la prima volta, essere minori stranieri non accompagnati. Seguiti nel corso delle attività sono due volte alla settimana. I ritrovi sono al campo della Fratellanza (mercoledì e venerdì dalle 14.30 alle 16.15), alla palestra dello Shoot Team (martedì e giovedì dalle 19 alle 20) e sul terreno del Modena Rugby (mercoledì e venerdì dalle 14.30 alle 16).

Si può anche iniziare con una disciplina e proseguire con un’altra. L’importante è non perdersi per strada. Quanto costa? Ai partecipanti dieci euro al mese, in caso di evidenti difficoltà sostenuti dagli organizzatori. Il Comune contribuisce con 1.500 euro. Una parte consistente è arrivata in passato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Il resto è in capo alle associazioni aderenti.

Oltre al beneficio individuale, c’è anche un risparmio per il portafogli collettivo. Quanto? «Difficile da quantificare – risponde Giulio Guerzoni, assessore allo Sport – ma sull’impatto delle buone politiche sportive e dei sani di stili di vita ci sono migliaia di studi. Non abbiamo smesso il progetto “Sport oltre la crisi”: ha un altro target e un’altra tipologia, ma si rivolge evidentemente a quel segmento di popolazione».

«Spero diventi un progetto provinciale – conclude il dottor Ferdinando Tripi, direttore del servizio di Medicina dello Sport – in cui l’Ausl sia impegnata a pieno titolo».