Da Modena a Parma e ritorno. È questo il percorso, lungo dieci anni, di Davide Righi Riva, l’innesto di punta dell’estate del Giacobazzi, il mediano d’apertura che ha raccolto l’eredità di Enrico Michelini nel Modena in serie A.

Il nuovo aggregato nel roster biancoverdeblù è in realtà uno dei giocatori che da più tempo conosce i campi di Collegarola. Classe 1995, Righi Riva ha mosso i primi passi nel vivaio del Modena Junior, facendo tutta la trafila dall’Under 11 fino all’Under 18, per poi fare esperienza a Viadana, Colorno e a Parma, la città dove ha messo radici, dove abita e lavora come fisioterapista: “Sono molto legato a Parma e alla Rugby Parma, club che nel 2017 mi ha accolto e mi ha fatto sentire a casa, ma questo era il momento giusto per tornare a Modena – racconta Righi Riva –.  L’idea di rientrare alla base e giocare con i miei amici ce l’avevo da tempo e si rinnovava ogni estate, ma quest’anno le motivazioni erano più forti e non si limitavano alla sfera sportiva. Due anni fa è venuto a mancare mio padre Marco, che ha giocato col Modena Rugby ed è stato anche dirigente del settore giovanile. Seguendo il suo esempio ho iniziato a giocare a rugby e ho proseguito il mio percorso in questo sport. Questo è stato uno stimolo ulteriore, forse decisivo, nella decisione finale: tornare a Modena e indossare la maglia che è stata anche la sua è un modo per rendergli omaggio. È un cerchio che si chiude e, nonostante gli sforzi, sono molto soddisfatto della scelta fatta, una scelta di cuore”.

Oltre dieci anni dopo “Dado” è di nuovo a Collegarola, pronto a mettere la sua esperienza e le sue qualità a servizio del Modena: “L’ambiente lo conoscevo già molto bene, sono sempre rimasto in contatto con la società e con i miei compagni delle giovanili. Ho ritrovato un gruppo affiatato, ambizioso, desideroso di apprendere e di fare bene, con tanti giovani, ma anche giocatori più esperti. Sapevamo che avremmo incontrato delle difficoltà con il salto di categoria, ma questo inizio di stagione lo giudico positivamente. Le prestazioni sono state all’altezza, condizionate da qualche errore di troppo che in serie A non puoi permetterti. Anche nell’ultima uscita di Alghero, nonostante la sconfitta, abbiamo dimostrato di avere qualità e di poter stare a questo livello. Ci sono aspetti da migliorare, dalla disciplina al ritmo, ma c’è tanto potenziale e la voglia di crescere partita dopo partita. Per quanto mi riguarda, vengo da diversi mesi di inattività dopo l’operazione al crociato, la preparazione estiva è andata bene, come anche i test match e le prime giornate di campionato. Per fare bene c’è bisogno di tutti e io sono a disposizione della squadra e dei coach: ogni volta che ci sarà bisogno, sarò felice di dare i mio contributo per la maglia che sognavo quando ero un bambino”.