Domenica 26 maggio 2019. È questa la data dell’ultimo Mucchi dell’era pre-Covid-19, l’edizione che abbiamo ancora tutti negli occhi e che alloggerà nei nostri ricordi per un altro anno ancora.

Al mattino sono presenti tutti gli ingredienti classici: la pioggia, il gruppone di oltre 200 volontari pronti a darsi da fare, le squadre che arrivano alla spicciolata a Collegarola e tra queste il Gispi Prato, fedelissimo del torneo con 10 partecipazioni su 10 edizioni. La pioggia concede una tregua (tornerà per le finali, rispettando la tradizione…) e la giornata svolta: che il tempo sia bello o brutto ai bambini e ai rugbysti cambia poco, l’invasione dei 5mila e più non fa paura e la macchina organizzativa non scivola nemmeno sul bagnato.

Nel pomeriggio arrivano Vittorio Munari, la voce del rugby italiano, e l’azzurro Maxime Mbanda, che consegna i premi individuali. La festa è completa e nei volti dei volontari riuniti nella foto finale c’è la soddisfazione di aver fatto ancora una volta un buon lavoro.

Storia di un anno fa. Nel frattempo è cambiato il mondo: l’intero movimento si è dovuto fermare, l’impianto di Collegarola è stato costretto a chiudere le sue porte, la casa del rugby modenese è rimasta vuota come mai nella sua storia. Inevitabilmente anche il “Mucchi” si è preso una pausa e dopo dieci edizioni di fila quest’anno il Torneo non si disputa. Il graduale ritorno alla normalità riporterà la famiglia biancoverdeblù nella sua casa, ma l’evento è annullato, al pari della stagione: se ne riparlerà nel 2021.

Oggi, alla vigilia del Torneo Città di Modena che non ci sarà, è difficile immaginare il “Mucchi” che verrà, di certo sarà diverso da quelli passati, forse meno popolato, ma altrettanto vissuto, partecipato e divertente. Sarà una nuova sfida, l’ennesima, inedita e tosta. E sarà bellissimo vincerla insieme.