6 ottobre 2010. Un’altra data chiave per la storia del torneo e per il club. Dopo una breve e terribile malattia muore Marco Mucchi, costretto a passare la palla a soli 52 anni. L’addio dell’ex numero 5 del Modena Rugby, legatissimo ai colori biancoverdi e con una sconfinata passione per la palla ovale, lascia il segno nell’ambiente e soprattutto tra i Veterans, i suoi compagni di squadra, che lanciano una proposta subito accolta dalla società: dedicare il torneo alla memoria di Marco.

È così che dalla seconda edizione il Città di Modena diventa Memorial Marco Mucchi, per tutti il “Mucchi”, e il torneo si identifica profondamente con il giocatore a cui è dedicato, tanto che dal 2011 i premi individuali vengono assegnati ai giocatori che meglio rappresentano la figura di Marco, in base a criteri quali il coraggio e la generosità dimostrati in campo.

Da quel momento ex compagni di squadra, ex colleghi avvocati, famigliari come il figlio Tommaso e la sorella Cristina hanno lasciato il loro ricordo di Marco, tratteggiando la figura del Mucchi uomo oltre che del Mucchi giocatore, anche a chi non lo aveva mai conosciuto. Grazie ai tanti contributi raccolti, Marco è diventato uno di famiglia al pari del torneo, appuntamento verso il quale è aumentato sempre di più l’affetto.

Al Modena Junior si affiancano i Veterans nell’organizzazione del torneo, nello staff si contano già circa 200 persone, i club ospitati sono 11 per un totale di 33 squadre presenti e 560 giovani atleti (nulla in confronto alle edizioni più recenti, ma niente male per essere di fatto un debutto). Modena Junior e Veterans ci mettono il massimo dell’impegno, ma è per sempre una prima volta e le incognite non mancano. Saremo all’altezza delle altre società? Riusciremo a soddisfare le aspettative dei nostri ospiti? I tre piani (sportivo, organizzativo, accoglienza) raggiungeranno un livello tale da spingere le persone a tornare anche il prossimo anno? I dubbi della vigilia vengono presto spazzati via: il torneo è un successo, l’impegno dei volontari viene ripagato dal divertimento dei ragazzi in campo e dei genitori in tribuna, il primo “Mucchi” è un successo destinato a ripetersi negli anni.

 

Marco era venuto a mancare l’autunno precedente, si è decisa l’intitolazione del torneo e per l’organizzazione sono stati coinvolti i Veterans (che all’epoca erano tutti amici di Marco ed ex-compagni di squadra). Avevamo un esercito di volontari (tanti quanti sono ora, solo che il numero dei partecipanti negli anni è triplicato…), tutto organizzato al secondo, attrezzature in abbondanza, e i Veterans erano concentrati sul risultato. Il torneo è andato benissimo e tutto si è svolto nel migliore dei modi, con i soliti sorrisi e la gente allegra. Una volta finito tutto, smaltito il pubblico, rimasti solo noi, ricordo due o tre “vecchi” e rudi ex-giocatori che, da soli, seduti in qualche angolo, piangevano. Era la dimostrazione di quanto quei “ragazzi” tenessero a che tutto fosse perfetto e a che tutto, nel ricordo di Marco, avesse dovuto funzionare al meglio

Alessandro Mazzi, presidente del Comitato organizzatore